Tale zona è riservata a coloro che amano l'avventura e il rischio, a coloro che non si fermano davanti a niente. Difatti, la costa a sud di Otranto è composta da un lungo tratto di scogliera che digrada sul mare, ragion per cui non è facile da percorrere, al contrario, in alcuni punti, può essere molto pericoloso.
Partendo dal Porto otrantino si prosegue verso sud dove ci si ritrova nella zona Cave. Qui si può visitare, non senza rischi, la Grotta Palombara, chiamata così per la presenza di colonie di piccioni. E' una grotta preistorica. Proseguendo, sulla destra, si erge la Torre del Serpente o Torre dell'Idro, detta anche Cucurizzo, da sempre simbolo della città. Se si guarda oltre, da questo punto si può vedere la Torre dell'Orte, risalente al 1500.

E finalmente si può vedere, in tutta la sua imponenza, il Faro della Palascia, recentemente ristrutturato, situato nel punto più orientale d'Italia. Doppiando il capo, oltrepassati gli scogli di Punte Galere, ci si ritrova all'isoletta di S. Emiliano vicina alla costa, punto di riposo degli innumerevoli gabbiani che abitano queste zone. Se si alza lo sguardo si può ammirare la Torre di S. Emiliano, su una collina sul mare. Fu edificata nella prima metà del ‘500 e, in origine, aveva vicino una chiesa intitolata al santo.
Proseguendo, si giunge alla Grotta dei Cervi, purtroppo non visitabile. Scoperta nel 1970 da cinque soci del gruppo speleologico "Pasquale De Lorentiis" di Maglie, la grotta conserva tracce della civiltà neolitica. Tale complesso, rappresenta la più importante realtà di arte preistorica esistente sul territorio italiano.

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