martedì 21 dicembre 2010

Costa Sud Otranto

Tale zona è riservata a coloro che amano l'avventura e il rischio, a coloro che non si fermano davanti a niente. Difatti, la costa a sud di Otranto è composta da un lungo tratto di scogliera che digrada sul mare, ragion per cui non è facile da percorrere, al contrario, in alcuni punti, può essere molto pericoloso.
Partendo dal Porto otrantino si prosegue verso sud dove ci si ritrova nella zona Cave. Qui si può visitare, non senza rischi, la Grotta Palombara, chiamata così per la presenza di colonie di piccioni. E' una grotta preistorica. Proseguendo, sulla destra, si erge la Torre del Serpente o Torre dell'Idro, detta anche Cucurizzo, da sempre simbolo della città. Se si guarda oltre, da questo punto si può vedere la Torre dell'Orte, risalente al 1500.
Il faro della PalasciaSi giunge, pian piano, alla Punteddha, la punta finale della Baia Palombara, dove più volte è stata scorta la foca monaca. Procedendo, ci si ritrova alla Baia dell'Orte dove è possibile fare degli splendidi bagni nell'acqua cristallina e immersioni subacquee grazie alla presenza di un centro per sub. In mezzo alla baia si colloca la piccola spiaggia Porto Grande, facilmente raggiungibile via mare. Da segnalare la presenza di alcune grotte, come la Grotta della Piscina e la Grotta del Pastore o della Pecora.
E finalmente si può vedere, in tutta la sua imponenza, il Faro della Palascia, recentemente ristrutturato, situato nel punto più orientale d'Italia. Doppiando il capo, oltrepassati gli scogli di Punte Galere, ci si ritrova all'isoletta di S. Emiliano vicina alla costa, punto di riposo degli innumerevoli gabbiani che abitano queste zone. Se si alza lo sguardo si può ammirare la Torre di S. Emiliano, su una collina sul mare. Fu edificata nella prima metà del ‘500 e, in origine, aveva vicino una chiesa intitolata al santo.
Proseguendo, si giunge alla Grotta dei Cervi, purtroppo non visitabile. Scoperta nel 1970 da cinque soci del gruppo speleologico "Pasquale De Lorentiis" di Maglie, la grotta conserva tracce della civiltà neolitica. Tale complesso, rappresenta la più importante realtà di arte preistorica esistente sul territorio italiano.
Pitture rupestri all'interno della grottaIl porticciolo di Porto Badisco, dove si pensa sia approdato Enea, attira la curiosità dei visitatori per la sua bellezza e per il suo mare pulito. Ce n'è per tutti i gusti: sabbia e scogli. Sul versante sinistro della baia, vi è l'antico Cunicolo dei Diavoli e la Grotta Galleria, un passaggio sotterraneo. Più avanti c'è la Grotta di Enea. Ritornando verso Otranto, dalla strada statale si possono scorgere le innumerevoli testimonianze salentine di costruzioni a secco: furneddhi o paiari e muretti. Sulla sinistra, quasi in linea con  la torre di S. Emiliano, si nota la masseria fortificata di Cippano, una delle più belle del Salento. Risalente al tardo Cinquecento, era compresa, insieme alle torri, nel sistema difensivo di Terra d'Otranto della fine del Medioevo. E' dotata di un piano rialzato e di alcune caditoie di difesa. Dopo pochi chilometri, si giunge a Otranto.

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