La fortezza otrantina fu edificata dagli Aragonesi di Napoli, i quali si avvalsero dei progetti dell'architetto Ciro Ciri e della consulenza di Francesco di Giorgio Martini, il genio dell'architettura militare rinascimentale. Il castello, sorto probabilmente su una costruzione preesistente risalente al periodo federiciano, fu costruito tra il 1485 e il 1498. A pianta pentagonale e irregolare, è dotato di un fossato che si estende per tutto il perimetro e, nell'antichità, era munito di un ponte levatoio che ne costituiva l'unico ingresso. Sono visibili tre torrioni di forma cilindrica e un bastione a lancia, soprannominato "Punta di Diamante", costruito nel 1578. Qui, si possono distinguere i blasoni di Don Pedro da Toledo e di Antonio De Mendoza. Nel 1647, furono apportate ulteriori migliorie grazie a delle opere di consolidamento. In quello stesso anno furono restaurate la "Torre Mastra" e l'intera cinta muraria.Sul portale d'accesso campeggia l'emblema di Carlo V d'Asburgo. All'interno della cittadella aragonese, vi è una piazzetta con una scalinata che porta ai livelli superiori.
Agli inizi del 1800, la quasi totalità dell'apparato difensivo di Otranto fu manomessa dalle milizie napoleoniche. Nel 1897, parte del fossato fu riempito di terra per permettere l'accesso al borgo antico. Alla fine del secolo successivo, si ovviò, tuttavia, a tale scempiaggine. Nella struttura si svolgono delle mostre e degli eventi di vario genere.
Agli inizi del 1800, la quasi totalità dell'apparato difensivo di Otranto fu manomessa dalle milizie napoleoniche. Nel 1897, parte del fossato fu riempito di terra per permettere l'accesso al borgo antico. Alla fine del secolo successivo, si ovviò, tuttavia, a tale scempiaggine. Nella struttura si svolgono delle mostre e degli eventi di vario genere.
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